Il softbox è uno dei più efficaci accessori per ammorbidire la luce del nostro flash, ma non è sempre facile destreggiarsi fra forme e dimensioni per scegliere quello più adatto ai nostri scopi. Vediamo in questo articolo come la sua profondità influisce sul passaggio fra luce ed ombra.
I softbox sono strumenti ampiamente utilizzati nella fotografia e nel videomaking per modellare la luce di flash e torce LED rendendola morbida ed uniforme. Si tratta infatti di modificatori di luce che consentono di ottenere un’illuminazione diffusa e priva di ombre dure, creando un effetto di luce più naturale e particolarmente adatto a molti generi di fotografia, come il ritratto.
Non è sempre facile destreggiarsi fra mille forme e dimensioni quello più adatto alle esigenze del momento. Come se non bastasse, poi, il mercato ha recentemente iniziato a proporre una nuova caratteristica da tenere in considerazione: la profondità. Proviamo allora ad analizzare insieme come questa nuova variabile influisca sul passaggio fra luci ed ombre, analizzando la versione standard e quella deep, o profonda, di un softbox di uguali forma e dimensione.
I softbox ottagonali
Per la fotografia di ritratto e di moda si prediligono solitamente softbox ottagonali, che producono una luce più avvolgente e – soprattutto – creano una gradevole catchlight tondeggiante nella pupilla del soggetto.
Come già accennato, da un po’ di tempo alcuni produttori – tra i quali Elinchrom e Phottix – offrono i softbox ottagonali sia nella versione “standard” che in quella “deep”, ovvero profonda.
Analizziamo quindi le differenze mettendo a confronto il comportamento dei due “fratelli” Elinchrom: Rotalux Octa 100 e Rotalux Deep Octa 100.
Se forma e diametro della superficie frontale sono assolutamente coincidenti, la profondità è visibilmente diversa.
Entrambi i Rotalux dispongono di finitura interna argentata e doppio telo diffusore – quello frontale ed uno intermedio – che possono essere utilizzati o rimossi per modulare la luce, in funzione del tipo effetto che si vuole ottenere.
Come tutti i prodotti della gamma Rotalux, questi softbox possono essere adattati a flash e led di qualsiasi marca, tramite posti anelli acquistabili separatamente. Particolarità della linea Rotalux è proprio l’anello di montaggio, che grazie ad un meccanismo unico e brevettato consente di ripiegare rapidamente il softbox per riporlo nella pratica sacca fornita a corredo.
Standard o deep?
Ma spostiamoci ora sul set per capire come la profondità del modificatore influisca sul nostro lighting setup e sulle nostre immagini.
I due softbox sono stati impiegati con la medesima configurazione di teli diffusori e alla stessa distanza dal soggetto per poter apprezzare le differenze unicamente legate alla loro profondità. Come possiamo vedere, nonostante le numerose caratteristiche in comune, il comportamento dei due softbox ottagonali è abbastanza diverso.
A sinistra lo scatto realizzato con il softbox standard, a destra lo scatto realizzato con il softbox deep.
Mentre il softbox standard fornisce una luce piuttosto morbida ed omogenea, molto avvolgente, quello deep agisce di fatto come una grossa parabola, generando un’emissione luminosa più collimata e direzionale. Ciò traspare anche dalla netta separazione luce/ombra che si può vedere sullo sfondo della foto.
Possiamo quindi dire che il “deep” conferisce una generale sensazione di maggior contrasto e brillantezza. Grazie alla sua diversa “caduta di luce”, può essere utile per separare meglio il soggetto dallo sfondo oppure, lavorando su set ampi, può venire in nostro aiuto per concentrare la luce quando il softbox deve essere posizionato piuttosto lontano dal soggetto. Attenzione però a come anche la distanza softbox/soggetto influisca sulla qualità della luce. Ne ho parlato in questo articolo!