Può capitare di voler confrontare la potenza tra un flash a slitta e un flash da studio, ma i loro valori vengono espressi con unità di misura differenti. Vediamo come aggirare questo problema.
Il confronto tra la potenza di un flash a slitta e un flash da studio è un dilemma che si pone chi, abituato ad operare con gli speedlite, inizia a valutare il passaggio ai più performanti flash professionali. La risposta non è però semplice, in quanto per i due tipi di flash vengono utilizzate unità di misura diverse e non comparabili.
Unità di misura
Sui manuali e i cataloghi, la potenza dei flash a slitta viene indicata con il Numero Guida, mentre quella dei flash da studio con i J (Joule) o gli equivalenti Ws (Watt secondo).
Bisogna precisare che il Ws è una misura di energia assoluta, nello specifico quella immagazzinata dai condensatori ed emessa dal tubo flash. Il Numero Guida, invece, è la misura dell’esposizione ottenibile con il flash, condizionata da diversi fattori quali: distanza, sensibilità e angolo di irraggiamento luminoso.
Per far si che il valore del Numero Guida di un flash sia confrontabile con altri, deve sempre essere seguito da questi tre valori. Esempio: NG 58 a 1m, 100ISO, 105mm.
Prima della diffusione degli automatismi, quali il TTL, il Numero Guida (NG) era pensato per dare al fotografo una immediata indicazione di come eseguire una corretta esposizione. Infatti, dividendo il Numero Guida per la distanza in metri fra il flash ed il soggetto è possibile ottenere il valore di diaframma da impostare in macchina per ottenere l’esposizione corretta.
Misurare la potenza
Se per confrontare Ws e NG non è possibile ricorrere ad un fattore di conversione, non ci resta che procedere in modo sperimentale. I due flash che ho utilizzato nel confronto sono:
Phottix Mitros+: NG dichiarato 58 a 1m, 100ISO, 105mm
Elinchrom D-Lite One: 100 Ws
Per minimizzare le differenze di emissione dei due tipi di flash, ho provveduto a posizionarli all’interno di un softbox ottagonale da 1 metro di diametro. L’emissione del flash a slitta è infatti quasi puntiforme, mentre quella del flash da studio è più ampia.
La misurazione del lampo emesso è stata effettuata ad 1 metro di distanza, al centro del softbox.
Per posizionare il flash a slitta Mitros+ nel softbox sono ricorso a Phottix Cerberus, un pratico sistema che consente di utilizzare gli accessori dei flash da studio con gli speedlite di qualsiasi marca e modello.
Risultato: la misurazione dell’esposizione del Mitros+, fatto lampeggiare in manuale a piena potenza, è di f/10 e due decimi.
In seguito ho provveduto ad installare il monotorcia DLite ONE sullo stativo, regolandolo alla massima potenza.
In questo caso è stato possibile montare direttamente il softbox, senza ricorrere ad adattatori.
Risultato: la lettura dell’esposizione è la medesima del test precedente, ovvero f/10 e due decimi.
Conclusioni
L’ottenimento di due letture equivalenti non era assolutamente prevista né voluta, ma da ciò possiamo facilmente ricavare la deduzione che un flash a slitta con NG 58 a 1m, 100ISO e la parabola impostata su 105mm è in grado di erogare la potenza equivalente a quella di un flash da studio da 100Ws.