Se avete sempre usato il flash solo quando è buio, scoprirete che con la tecnica del fill-in, cioè della luce di riempimento, potrete osare ancora di più.
Sebbene molti fotografi pensino al flash unicamente come ad un aiuto per poter eseguire le riprese in ambienti bui, un suo impiego molto interessante è quello come luce di riempimento, o fill-in, per riprese effettuate in ambienti luminosi.
Sono almeno un paio le situazioni in cui il flash fill-in può rivelarsi molto utile. La prima sono tutti quei momenti della giornata in cui il sole a picco crea ombre molto marcate, esasperando i contrasti. La seconda quando il soggetto, illuminato dalla luce presente sulla scena, risulterebbe in controluce. In frangenti come questi può rivelarsi particolarmente utile saper controllare e dosare con precisione un giusto mix fra luce flash e luce ambiente.
Non è sempre agevole eseguire questa regolazione “a occhio” o procedendo per tentativi, ed il ricorso ad un esposimetro può certamente essere d’aiuto. E’ infatti molto facile calcolare tale rapporto effettuando una doppia lettura con qualsiasi esposimetro in grado di misurare la luce flash.
Interessante sapere che vi sono alcuni modelli della giapponese Sekonic che possono fornire immediatamente questa indicazione con una sola lettura.
Aggiungere il flash, ma quanto?
Il calcolo e la scelta del giusto rapporto fra luce ambiente e luce flash è una sorta di via di mezzo fra scienza ed arte. Se da un lato si basa sulla conoscenza della tecnica, dall’altro deve anche prevedere un certo “buon gusto” estetico.
Iniziamo effettuando la lettura esposimetrica della luce ambiente e della luce flash, per verificando la differenza di esposizione fra l’una e l’altra. Presumendo di non poter intervenire con regolazioni sull’intensità della luce ambiente, non ci resta che operare sul flash. Questo può essere fatto variandone la potenza o la sua distanza dal soggetto.
Ricordo che nella fotografia con luce flash e luce ambiente, la scelta del tempo di posa influisce solamente su quest’ultima. La regolazione del diaframma e della sensibilità influiscono invece su entrambe. Se la macchina fotografica ed il flash che stiamo usando non prevedono la sincronizzazione su tempi rapidi, ricordiamo che il tempo di otturazione più veloce che potremo impostare sarà il Sincro X, o tempo di sincro flash della fotocamera, pena delle vistose bande nere sui nostri scatti.
Ora che abbiamo capito come fare per regolare in modo indipendente la luce del flash fill-in e la luce ambiente, sarà un gioco da ragazzi divertirsi a variare le proporzioni delle due sorgenti luminose sino ad ottenere l’effetto desiderato!
Tecnica del fill-in: tre esempi per capire come usarla
Percentuale di luce flash: 0%
In questo scatto l’esposizione è totalmente dovuta alla luce ambiente, l’illuminazione è omogenea su soggetto e sfondo.
Percentuale di luce flash: 50%
In questo scatto la metà dell’esposizione sul soggetto è dovuta alla luce flash, che inizia a “staccarsi” dallo sfondo
Percentuale di luce flash: 100%
In questo caso l’esposizione sul soggetto è totalmente dovuta alla luce flash e lo sfondo è praticamente scomparso. Questo scatto riproduce il tipico errore in cui si può incorrere scattando con il flash da vicino e ci ricorda l’importanza di una corretta miscelazione fra la luce flash e quella ambiente per poter avere un risultato “naturale”.